lunedì 7 marzo 2016

Debole onnipotenza

Il tratto caratteristico dei santi è l'umiltà. Loro ce l'hanno fatta perché ne erano pregni. Ecco, se dovessi dire qual è uno dei miei più grandi difetti (che poi è quasi un difetto condiviso da troppi), direi che è quella mania di onnipotenza che mi opprime. La maglia di un mio amico ha una scritta: "Dio c'è ma non sei tu, rilassati!". Quanta verità in una battuta. 
Spesso mi scordo di fare i conti con questa realtà. Dimentico, guardandomi allo specchio, che il mondo va avanti senza di me, che i rapporti tra le persone che mi circondano sono frutto di azioni che non posso controllare (quanto vorrei farlo!). 
Spesso dimentico che occupo un posto preciso nel mondo e che da questo non dovrei uscire, e non dovrei farlo, non per cieco bigottismo che nasconde una libertà mondana, ma per obbedienza a quello che sono, alla mia natura.
Spesso dimentico che la mia opinione non sempre è cercata, che un consiglio è gradito solo se è chiesto; confondo la correzione fraterna con lo sparare giudizi non chiesti; metto al primo posto quello che vorrei sembrare è non quello che sono. Spesso mi faccio sovrastare dai deliri di onnipotenza, una debole onnipotenza, preludio, senza dubbio, di peccati di superbia.

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