lunedì 1 novembre 2010

Il buio di Halloween sulle nostre feste



Un piccolo pensiero sulla festa di Halloween volevo evitarlo ma ho letto una nota di un mio amico e mi sembra doverosa una risposta molto più articolata di una semplice frase scritta furtivamente.
Il mio amico, cercherò di essere sintetico, dice che noi cristiani non dobbiamo accanirci contro questa festa importata dagli USA. Il motivo sta nel fatto che noi siamo stati i primi a sovrapporre le nostre festività importanti ad altre già esistenti nella cultura pagana non per eliminarle ma per coprirle. Un processo, questo, che porterebbe la religione cristiana ad assumere, per etichettare negativamente questa festa, una sorta di retorica che potrebbe cadere (o cade) in una propaganda che ricorda quella nazi-fascista. 
Ci sono dei punti critici in questo ragionamento e vorrei sottolinearli. Il primo è che la religione cristiana non ha eliminato le festività pagane ma le ha sostituite. Per avvallare questa teoria si fa riferimento alla famosa sostituzione della festa del Sole Invicuts con la festa del Natale. Però, forse, il mio amico non sa che il Natale veniva celebrato il 25 dicembre, scrive Ippolito di Roma, già nel 204 d.C. mentre la festività del Sole Invictus veniva celebrato il 19 dicembre almeno fino al 354 d.C.
Inoltre la festa del Dio Sole (o Sole Invictus) fu ufficializzato da Aureliano nel 274. Quindi se si controllano bene le date sembrerebbe che il Natale cristiano per primo si appropriò del 25 dicembre.
Non ci sono dubbi che altre feste cristiane possano aver sostituito quelle pagane già esistenti ma questo processo non poteva essere altrimenti visto che la maggioranza della popolazione iniziava ad abbracciare la nuova fede in Cristo. Le persone, ormai, non trovavano più senso nelle loro precedenti tradizioni religiose, dovevano averne di nuove ed ecco che quelle vecchie venivano sostituite. Se a questi motivi si aggiungono le persecuzioni ricevute notiamo come la voglia di sostituire anche determinate feste diventa ancora più grande. In poche parole: c’era il bisogno di costruire una nuova identità religiosa
Ora vengo al secondo punto critico. Il mio amico scrive che noi cristiani non possiamo etichettare negativamente Halloween facendo propaganda contro. Perché? Perché non possiamo dire la nostra opinione? Perché se la diciamo possiamo essere etichettati come nazi-fascisti?
Il mio amico scrive: “coprire Halloween con ‘una luce nella notte’ è ridicolo ed improbabile!”. Perché è ridicolo? La festa di Halloween nasce nella notte e vive solo la durata di una notte. Una notte che non porta verso nessuna luce. Al contrario delle nostre feste cristiane. E continua “Io mi rifiuterei a prescindere! Già abbiamo la commemorazione dei Morti come ‘festività parallela’ e credo abbia molto più senso con una sua re-interpretazione ausiliare.” Cioè una reinterpretazione della commemorazione dei fratelli defunti? Una re-interpretazione alla luce di Halloween? Non credo che questo sia possibile. Le due feste sono diversissime nei significati. I nostri morti che commemoriamo non sono zombies che escono dalle tombe. Noi cristiani, il 2 novembre, commemoriamo (ricordiamo insieme, con le nostre comunità) i nostri defunti pregando per loro. Non andiamo in giro ad esaltarne la loro natura scheletrica ma quella eterna.
Questa presa di posizione non è frutto di una fanatismo religioso o di una superstizione ma della voglia di verità. E non è nemmeno marketing o propaganda nazi-fascista. Non dico “non festeggiate Halloween e venite in chiesa” ma “fate quello che vi pare ma le cose stanno in questo determinato modo”. Non cerco di offuscare una festa che nasce già buia. Cerco solo di mettere in evidenza il fatto che questa sta prendendo il posto di due feste cristiane importanti. E non lo fa in nome di un altro dio ma lo fa nel nome del mercato. Questo è marketing del tipo più becero.

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